La “memoria muscolare” nella mira, perché è definito meme?

Voltaic
5 min readApr 15, 2021

Di Sini e TammasTraduzione a cura di Slythy

La memoria muscolare è un argomento piuttosto frequente quando si parla di aim training, in quanto questa è ritenuta da molti un punto chiave nel miglioramento della mira. Tuttavia, il termine risulta piuttosto ambiguo e crea un’idea sbagliata del processo che descrive realmente.

Con la sempre più diffusa discussione riguardo questo ambito, sorgono diversi fraintendimenti come l’ipotesi che utilizzare una sola sensibilità per un lungo periodo porti dei chiari benefici, come per “conoscere meglio la sensibilità” e di conseguenza abituarsi ad ogni movimento del mouse x corrispondente a uno spostamento y in gioco, e che fare il contrario sia dannoso per il miglioramento dell’abilità.

A causa di questi fraintendimenti, nella comunità dell’aim training si preferisce il più delle volte riferirsi a questo argomento utilizzando termini più specifici ed intuitivi che descrivono le azioni di muovere il mouse nella maniera desiderata per mirare: questi termini includono controllo del mouse, coordinazione tra mano e occhi, reattività, reading skills, fluidità ecc.

L’allenamento della mira può quindi essere definito come il processo di sviluppare ed affinare questo tipo di abilità, piuttosto che “memorizzare” tutti i movimenti necessari.

Una grande componente del motivo per cui le persone credono di dover mantenere la stessa sensibilità è la familiarità che trovano in essa, aspetto in se stesso reale e giustificato, ma più importante nel breve termine piuttosto che correlati agli elementi menzionati prima.

Considerando che “la superficie su cui scorre il mouse, ossia il tappetino, è soggetto a variazioni del feeling dovute a umidità, particelle di polvere, sudore ed altri fattori. L’attrito e la fluidità nello scorrimento del mouse variano continuamente e non saranno mai gli stessi, come nemmeno la nostra postura, il preciso posizionamento in relazione alla scrivania e alla sedia. Per via di tutto questo, è assolutamente impossibile per chiunque memorizzare con precisione la quantità di movimento da fare con il mouse per fare un giro di x gradi o mirare un bersaglio in gioco.”

Mentre giochiamo con una certa sensibilità, acquisiamo un senso generale della relazione tra il movimento del nostro mouse e lo spostamento della visuale in gioco. Inoltre, è molto importante il modo in cui guadagnamo un’intuizione riguardo alla relazione tra le varie parti del corpo che utilizziamo per fare i movimenti del mouse, capendo, a seconda della sensibilità, quanto grande sia l’impatto delle dita, del polso, del gomito e della spalla: puoi associare questo al concetto che probabilmente conosci già di “mirare con il polso”, wrist aiming, oppure “mirare con il braccio”, arm aiming.

Questi sono gli aspetti che ci portano a considerare una sensibilità più o meno comoda, e quando ne abbiamo una che conosciamo da tempo, sapere esattamente come dobbiamo coordinare le parti del nostro braccio, ci porta a provare maggiore comfort nell’uso di usa sensibilità, dato che non saremo mai sorpresi dal risultato dell’input che diamo in gioco.

Come risultato, gran parte delle persone tenderanno a temere un cambio di sensibilità con la paura di perdere la familiarità che hanno, e quindi l’obbligo di adattarsi a svolgere varie tipologie di movimenti con parti del braccio che non sono abituati ad usare nella stessa maniera. È tuttavia importante capire che come la maggior parte degli altri aspetti nella mira, si può sviluppare ed affinare l’abilità di adattarsi a una sensibilità nuova. Inoltre, la perdita causata dal cambio di sensibilità è peggiore quando il cambio è drastico dal punto che forza ad un riadattamento totale di come bilanciamo le parti del braccio, che possono essere a loro volta più o meno allenate, a seconda delle sensibilità utilizzate in passato; per esempio, qualcuno che ha giocato sempre con una sensibilità alta avrà un polso molto allenato, e cambiando la sensibilità, scegliendone una bassa, sarà forzato ad allenare il braccio molto di più se vuole raggiungere un livello di abilità comparabile a quello precedente.

Esiste inoltre un non ignorabile numero di giocatori di alto livello nella comunità dell’aim training, che cambiando la loro sensibilità costantemente, o addirittura utilizzare strumenti che la cambiano in modo casuale (sensitivity randomized), non subiscono alcun danno nella loro abilità a lungo termine

Inoltre, è addirittura consigliato di cambiare sensibilità a coloro che si trovano in un punto fisso (plateau) senza riuscire a migliorare più, dal punto che una nuova sensibilità coincide a un punto di inizio fresco da cui migliorare ed ogni sensibilità ha i propri vantaggi, aiutando in alcune occasioni piuttosto che in altre.

Troviamo inoltre questa ricerca che, nonostante non sia stata fatta specificamente riguardo all’uso di mouse, sostiene la teoria secondo cui siamo perfettamente capaci di adattarci a cambi di sensibilità.

Alcuni potrebbero dire che azioni veramente simili e ripetitive come accadono in giochi sparatutto tattici, del genere di Counter Strike o Valorant, possano essere affetti dalla memoria, ma anche in queste circostanze abbiamo un sacco di variazioni, sia a livello pratico che a livello uditivo e visuale, per esempio nel tempo di reazione. Questo basta a dimostrare che utilizzare una sola sensibilità con il timore di cambiarla non è un fattore rilevante nella costanza delle prestazioni in gioco.

Di certo ci sono vantaggi e svantaggi relativi ad ogni sensibilità, ma in realtà la maggior parte dell’influenza in gioco è data da quanto comoda una sensibilità sia per il giocatore specifico (a meno che non si tratti di sensibilità estreme, incredibilmente alte o basse).

In questo video, possiamo addirittura vedere uno dei migliori aimer al mondo, battere un avversario piuttosto forte anch’esso, utilizzando una sensibilità assurdamente alta (3 cm per 360).

In ogni caso, non sappiamo quanto l’apprendimento motorio influenzi la nostra mira, ma possiamo affermare con sicurezza che cambiare sensibilità non è affatto nocivo per l’allenamento e il miglioramento, e molto probabilmente non è dannoso in alcun modo.

Nonostante le persone discutano ed arrivino a detestarsi per opinioni discordi riguardo a questi argomenti, niente di tutto ciò aiuta a migliorare, e la cosa migliore in fin dei conti è solamente allenarsi perchè sarà la pratica a fare la differenza, non la conoscenza di un concetto astratto.

Punti Cruciali:

  1. La “memoria muscolare” si riferisce a meccanismi* reali, ma capiti male e mal interpretati: questo è il motivo per cui evitiamo il termine stesso in primo luogo.
  2. Cambiare sensibilità non rovina la mira, necessita solamente di un più o meno breve periodo dedicato all’adattamento, in base a quanto una persona cambia la propria sensibilità e quanto allenate sono le varie parti del suo braccio.
  3. Cambiare sensibilità è un metodo piuttosto comune di allenamento, la cui efficienza è basata su esempi sia teorici che pratici.

*meccanismi come l’apprendimento motorio, la memoria procedurale, la formazione e lo sviluppo di connessioni tra la mente e i muscoli ecc.

Gli autori:

Voltaic è una piattaforma di auto miglioramento che riguarda principalmente i giochi sparatutto, include un server Discord che conta oltre 25000 membri e un account Twitter con 8400 follower.

Il server Discord Voltaic è il settore più preminente della comunità dell’aim training basato su Kovaak 2.0 ed è responsabile di una grossa parte delle risorse disponibili gratuitamente nella comunità degli appassionati di allenamento della mira.

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